Daily Archives: 4 Marzo 2019

mosche

Derattizzazione, disinsettazione e diserbatura

E’ la parola che racchiude in se tutta una serie di interventi specifici che, nel nostro settore operativo, sono alla base delle attività quotidiane.
La disinfestazione include la derattizzazione, la disinsettazione e la diserbatura, così come abbiamo titolato prendendo spunto dalla sua definizione data dalla Treccani .

Raccogli in se quindi tutta una serie di interventi che hanno lo scopo di eliminare piccoli animali come ad esempio i topi, oppure quelli per far scomparire insetti infestanti o infine quelli per far scomparire vegetali invadenti, dannosi per una coltivazione o per una qualsiasi area verde. Da un campo giochi, un giardino condominiale ad un campo di calcio.

Ma vediamo nella disinfestazione gli interventi dei quali ci occupiamo principalmente come azienda. Della derattizzazione abbiamo ampiamente scritto, e l’ultimo articolo che è proprio di qualche giorno fa, descrive in maniera chiara e succinta il tipo di intervento che i nostri operatori mettono in atto. Potete andare a leggerlo cliccando su questo link . A seguire, parlando di disinsettazione, parola difficile da scrivere così come da pronunciare, abbiamo scritto anche di come eliminare le mosche (che potete trovare a questo link ) e cioè della demuscazione.

La disinfestazione la madre della derattizzazione, della disinsettazione e della diserbatura.

link: La disinfestazione la madre della derattizzazione della-disinsettazione e della diserbatura

rodenticida

Rodenticidi, la classificazione in vigore dal 2018

Da Marzo 2018 è entrato in vigore il Regolamento (UE) 2016/1179 (IX ATP del Regolamento CLP) che riclassifica i principi attivi anticoagulanti con conseguenti limitazioni all’uso dei rodenticidi in base alle categorie di utilizzatori.

CATEGORIE DI UTILIZZATORI
Con lo scopo di ridurre il rischio umano e ambientale, sono state definite 3 categorie:
General Public: non-professionale, occasionale.
Usa in modo sporadico i rodenticidi in ambito privato, reperisce le informazioni sull’uso da opuscoli ed etichette, non ha una specifica formazione.
Professional: professionale.
Utilizza i rodenticidi con regolarità nella propria attività professionale (ad es. agricoltori; negozianti; operatori in ambito zootecnico; addetti alla preparazione, imballaggio, stoccaggio, distribuzione e vendita di alimenti). Ha acquisito maggiori conoscenze e competenze rispetto al General Public. In alcuni casi il Professional ha ricevuto una formazione specifica.
Trained Professional: professionista formato.
Utilizza i rodenticidi per le proprie attività giornaliere e ha specifiche competenze acquisite grazie a corsi di formazione e addestramento o processi di certificazione. Attraverso questo percorso formativo, unendo conoscenza e pratica, ha raggiunto la consapevolezza necessaria per valutare il rischio legato all’impiego dei rodenticidi, adotta le misure di mitigazione suggerite e attiva le pratiche di lntegrated Pest Management (IPM) prima di arrivare all’uso di un rodenticida per il controllo delle infestazioni.

PRODOTTI e CATEGORIE:
La divisione è collegata alla concentrazione di 30 ppm, pari a 0,003% di sostanza attiva anticoagulante.
Gli utilizzatori General Public possono acquistare e utilizzare solo prodotti con concentrazione inferiore a 30 ppm (< 0,003%), in confezioni fino a 150 g per esca in grano/pellet/pasta fresca e in confezioni fino a 300 g per esca in blocco paraffinato. Gli utilizzatori Professional e Trained Professional possono acquistare e utilizzare anche prodotti con concentrazione pari o superiore a 30 ppm (≥ 0,003%), in confezioni da almeno 1,5 kg. Pittogrammi e frasi di pericolo (Frasi-H): Tutti i rodenticidi contenenti sostanza attiva anticoagulante hanno una nuova classificazione: ≥ 30 ppm (≥ 0,003%) = tossici per la riproduzione: H360D – “Può nuocere al feto” con l’inserimento in etichetta del pittogramma GHS08. Sono anche presenti le seguenti indicazioni di pericolo: > rodenticidi con Bromadiolone: H372 – “Provoca danni agli organi (sangue) in caso di esposizione prolungata o ripetuta”;
> rodenticidi con Brodifacoum o Difenacoum: H373 – “Può provocare danni agli organi (sangue) in caso di esposizione prolungata o ripetuta”.
< 30 ppm (< 0,003%) hanno in etichetta il pittogramma GHS08 e la frase di pericolo H373 – “Può provocare danni agli organi (sangue) in caso di esposizione prolungata o ripetuta”.

In accordo con l’Art. 19 del Regolamento (UE) 528/2012, concernente l’immissione sul mercato e l’uso dei biocidi, i prodotti classificati H360D possono essere utilizzati solo da Professional e Trained Professional.

NOTE INFORMATIVE:
Tutti i prodotti rodenticidi immessi sul mercato devono essere etichettati secondo la nuova classificazione.
Non è previsto un periodo di smaltimento.
E’ previsto un periodo di 6 mesi (fino al 31 agosto 2018) per utilizzare i prodotti acquistati prima del 1 marzo con le vecchie etichette.

Il pittogramma GHS08 è presente solo sulle nuove etichette.
1 marzo 2018 – 31 agosto 2018
Si possono utilizzare prodotti non riclassificati.
Si possono vendere solo prodotti riclassificati.
Dal 1 settembre 2018
Si possono vendere e utilizzare solo prodotti riclassificati.

link: https://www.hygene.it/news/item/47-rodenticidi,-la-classificazione-in-vigore-dal-2018.html

zika illustrazione

Virus Zika: nato il primo bambino affetto da microcefalia in Europa

In Spagna nasce il primo bambino con la microcefalia in seguito al contagio del virus Zika riscontrato nella madre durante la gravidanza.

Il primo caso in Europa di un bambino con microcefalia dovuto al virus Zika. Durante il corso di questi mesi sono state decine i casi di persone che hanno contratto il virus in Europa in seguito a viaggi nei paesi maggiormente colpiti ma questo è il primo caso di nascita con questo tipo di patologia.

Il virus Zika era stato riscontrato alla donna a maggio, ma lei aveva comunque deciso di tenere il bambino nonostante il rischio che nascesse malato.
Sono centinaia i casi di relazione tra il virus Zika e la nascita di bambini affetti da microcefalia.
In Spagna sono stati segnalati 190 casi di infezione, 189 dei quali in seguito a un viaggio e uno trasmesso sessualmente.
La donna ha scoperto di essere malata a 20 settimane di gravidanza in seguito ad un viaggio in America Latina.

link: https://www.nuovaprima.com/news-24-Virus-Zika-nato-il-primo-bambino-affetto-da-microcefalia-in-Europa.html

pesciolino

Pesciolini d’argento – Sgraditi ospiti

I pesciolini d’argento (Lepisma saccharina) sono assolutamente innocui per l’uomo, ma la loro presenza in casa è tutt’altro che gradita. Hanno la forma di piccoli vermetti argentei dotati di zampette e antenne, molto ghiotti di amidi.
Sono sinantropici, nel senso che vivono nelle abitazioni umane, e lucifughi: detestano la luce. Si nutrono però di tutto ciò che contiene amidi, appunto, e per questo motivo mangiano letteralmente la carta da parati, la colla che tiene insieme le pagine di un libro che non apriamo da un bel po’, persino i tessuti di cui sono fatte le nostre magliette e t-shirt.

Come eliminare i pesciolini d’argento
La prima arma contro l’infestazione da pesciolini d’argento sta nell’igiene della propria abitazione. Più pulita è la casa, minori sono le probabilità di proliferazione di questi sgraditi ospiti. Va detto, però, che questi antipatici vermetti sono attratti da ambienti umidi. Contrastare l’umidità, garantire il più possibile un efficace ricambio d’aria in ogni stanza è un’altra forma di difesa dalle loro insopportabili invasioni.
Tra i repellenti naturali di queste creature c’è l’alloro, ma anche altre sostanze come la lavanda, la citronella o il gingko biloba. Basta procurarsi qualche goccia di questi oli essenziali ed applicarle sulle zone dove vengono visti con maggior frequenza, anche all’interno di cassetti, mobili o in libreria. L‘effetto di questi rimedi naturali non dura in eterno. Trascorso un determinato periodo, alcuni mesi al massimo, si dovrà sostituire foglie, infiorescenze e gocce d’olio con altre più fresche.
Ugualmente efficaci sono le soluzioni che prevedono di stanarli per poi disfarsene, delle vere e proprie trappole per pesciolini d’argento. Non bisogna far altro che preparare delle esche per attirare il maggior numero possibile di questi insetti. Per esempio una trappola a base di patata grattugiata. Basta procurarsi una patata di grosse dimensioni e scavare con la grattugia l’interno in modo da creare una concavità naturale. Lasciare la patata in prossimità della loro tana per tutta la notte e, al mattino, si potrà notare che al suo interno sarà piena zeppa di esemplari.

link: Pesciolini d’argento sgraditi ospiti