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10 anni della rete RID

RID Rete Italiana Disinfestazioni nasce nel novembre del 2011 in sede Confindustria sotto forma di rete contratto. Il Network nel corso degli anni si posiziona come primo gruppo italiano del settore “pest control” e le 13 aziende aderenti operano con lo stesso marchio collettivo e con le stesse procedure, mantenendo le caratteristiche e l’autonomia delle singole realtà imprenditoriali nei rispettivi territori. Nel 2020 il volume d’affari del gruppo raggiunge circa i 30 milioni di fatturato. La rete è associata e presente all’interno di RetImpresa – l’Agenzia di Confindustria per l’aggregazione e la diffusione di reti d’impresa dal 2009.

RID è presente nel territorio nazionale con più di 30 sedi (isole comprese), il suo portafoglio conta circa 20.000 clienti segmentati in vari settori quali pubblica amministrazione, settore ospedaliero, farmaceutica, alimentare, strutture ricettive, settore logistica e contesti privati quali abitazioni e condomini. Le 250 figure professionali che compongono la sua forza comprendono ben 150 operatori specializzati, di cui il 25% personale tecnico laureato in discipline scientifiche, 200 mezzi dotati di attrezzatura tecnica all’avanguardia specifica per l’erogazione dei servizi di pest control.

L’articolo completo è disponibile al seguente link: Retimpresa -> 10 anni della rete RID

rid azienda certificata

Certificazione UNI EN ISO 9001:2015

La qualità nella gestione dei nostri servizi è sempre stata il nucleo fondamentale del nostro lavoro. Per questo motivo RID Rete Italiana Disinfestazioni ha ricevuto da CertiQuality l’importante certificazione UNI EN ISO 9001:2015 per il coordinamento dei servizi di Pest Management quali:

✓ Trattamenti di Disinfestazione
✓ Derattizzazione
✓ Disinfezione
✓ Fumigazioni
✓ Monitoraggi
✓ Allontanamento volatili
✓ Sanificazioni
✓ Trattamenti per il verde
✓ Sanificazione di impianti aeraulici ed idraulici
✓ Coordinamento servizi di Washroom e corsi di formazione certificati in tema di Pest Management.

Possediamo quindi una formazione certificata in linea con le nuove norme volontarie e operiamo per offrirvi sempre il massimo della sicurezza durante i nostri trattamenti, monitorando ogni fase lavorativa. Questo traguardo è stato raggiunto grazie alla preziosa collaborazione delle nostre 13 aziende che da ben 10 anni operano sempre con efficienza, comprensione delle esigenze del cliente e tempestività.

RID, con i suoi oltre 200 addetti distribuiti in tutta Italia, è tra le aziende leader che dall’inizio dell’emergenza sanitaria ha fornito programmi di sanificazione misurati per ogni singola circostanza con metodologie tecnologicamente avanzate e variegate, adatte a ogni specifica esigenza della propria clientela.

I professionisti RID sono particolarmente sensibili alla tutela della salute ed all’igiene degli ambienti, ma nel rispetto dell’ecosostenibilità delle misure da attuare, degli ecosistemi e della dignità degli animali.

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World Pest Day 2021

È con orgoglio che RID celebra il World Pest Day, la giornata mondiale dedicata alla disinfestazione, al controllo dei parassiti e soprattutto ai professionisti che operano in questo delicatissimo settore

Inaugurato a Pechino  il 6 giugno 2017, con l’obiettivo valorizzare agli occhi del pubblico l’importante ruolo che una gestione professionale dei parassiti svolge nella protezione della salute pubblica, è diventato nel corso di questi anni un appuntamento globale durante il quale discutere dei progressi e delle potenzialità da sviluppare nel campo della disinfestazione, insieme ad associazioni di categoria, ordini professionali, aziende di servizi,  amministrazioni,  distributori e produttori di biocidi.

Sebbene poco conosciuta, la figura del disinfestatore oggi è identificata come un tecnico che deve possedere nozioni approfondite in vari campi: dall’igiene degli ambienti e degli alimenti, alla biologia degli infestanti, dalla chimica delle sostanze che deve impiegare, all’impatto ambientale che ne può derivare, fino ad arrivare al rispetto della fauna naturale. Queste necessarie sono un argomento particolarmente sentito in Italia, dove già nel 1994, con la legge 82, delineò una differenza tra imprese di pulizia e di disinfestazione richiedendo a queste ultime una direzione tecnica qualificata; in epoca di emergenza pandemica, la via della professionalizzazione nel pest control ha segnato l’indispensabilità dei professionisti disinfestatori come unici abilitati ad attuare le misure di sanificazione negli ambienti a rischio di contaminazione da SarsCov19.

RID, con i suoi oltre 200 addetti distribuiti in tutta Italia, è tra le aziende leader che dall’inizio dell’emergenza sanitaria ha fornito programmi di sanificazione misurati per ogni singola circostanza con metodologie tecnologicamente avanzate e variegate, adatte a ogni specifica esigenza della propria clientela. 

I professionisti RID sono particolarmente sensibili alla tutela della salute ed all’igiene degli ambienti, ma nel rispetto dell’ecosostenibilità delle misure da attuare, degli ecosistemi e della dignità degli animali.

Le strategie attuate da RID si basano infatti sulla gestione integrata degli infestanti (nota in inglese come Integrated Pest Management – IPM) in cui le sostanze chimiche pericolose sono considerate nelle sole aree critiche ed impiegate per il periodo di tempo necessario ad eliminare o ridurre il rischio.

 Il lavoro di tutela dell’ambiente è infatti svolto sulla base di un’analisi ambientale, in cui i nostri tecnici specializzati verificano tutte le potenziali criticità che possono provocare la presenza degli animali considerati infestanti. 

Ma chi sono gli infestanti? E’ una domanda indispensabile da farsi prima ancora di attuare qualsiasi provvedimento, magari anche provocato dallo stato emotivo del committente, soprattutto se suscettibile di fobie nei confronti di alcune specie animali.

Un riferimento efficace è fornito dal Testo Unico sulla Sicurezza, in cui l’allegato XLVI fornisce un elenco esauriente degli agenti patogeni (batteri, parassiti, funghi e virus) per cui è prescritta la valutazione del rischio biologico definito negli articoli contenuti nel titolo X. Ci vuole poco, per un disinfestatore, comprendere che molti agenti patogeni presenti nell’elenco sono veicolati dagli infestanti più comuni presenti negli ambienti in cui vive l’uomo come i ratti (leptospirosi, toxoplasmosi, salmonella, tifo, meningite linfocitaria, antavirus, tenia, ecc.) che oltre agli agenti patogeni veicolati direttamente, può a sua volta essere vettore di pulci di cui è noto fin dai tempi biblici la trasmissione della peste. Analogamente le blatte sono vettori di salmonelle, enterobatteri, coliformi, elminiti, ecc., ma anche responsabili di fenomeni allergici e asma; le zanzare tra le specie autoctone e le nuove specie invasive comprendono numerosi agenti patogeni pericolosi, talvolta letali. 

La stima è ampliata se l’obiettivo della difesa antiparassitaria è indirizzato agli alimenti, in cui è necessario considerare anche gli infestanti tipicamente presenti sulle derrate alimentari (coleotteri, lepidotteri, mosche, ecc.) che oltre a danneggiare visivamente l’alimento, può contaminarlo, rilasciando deiezioni, umori o parti del corpo contaminati. L’assenza degli infestanti è il requisito fondamentale indicato nel complesso di regolamenti europei (D.Lgs 193/07 Reg. CE 852 -853 – 854 – 882/2004; Reg. CE178/2002) noti come pacchetto igiene secondo il quale la gestione dell’ HACCP deve essere attuata per garantire l’assenza di roditori ed artropodi dai luoghi in cui sono conservati, lavorati, trasformati e somministrati tutti i generi di alimenti.

Facciamo un esempio pratico ed immaginiamo di dover difendere un edificio circondato da aree a verde, strade e passaggi pedonali. Il nostro tecnico effettua innanzitutto un sopralluogo dell’area per verificare le criticità che possono comportare gli impianti di servizio all’edificio, la struttura dello stesso edificio e la sua capacità di impedire l’intrusione degli infestanti (pest proofing), le abitudini igienico sanitarie adottate dagli utenti e le consuetudini riscontrate nelle aree adiacenti (ad esempio presenza di rifiuti, ristagni di acqua, aree a verde incolte, ecc.) una vera mappatura della gestione adottata dal manutentore dell’edificio sulla quale RID dovrà integrare le migliori strategie per impedire la presenza di ratti, blatte, zanzare e quant’altro possa insidiare la salubrità degli ambienti. 

Le informazioni raccolte durante il sopralluogo sono una prima stima sui possibili infestanti reperibili nell’area da proteggere e pertanto da considerare come oggetto della strategia di controllo.

La verifica delle ipotesi è determinata scientificamente con i sistemi di cattura, applicati accuratamente nelle aree considerate critiche, in modo da identificare effettivamente le specie infestanti e la loro consistenza. Raggiunto questo traguardo che può comportare un periodo di lavoro che varia dai 3 ai 24 mesi, la gestione degli infestanti, diventa una strategia di difesa basata sulla biologia delle specie identificate, dalla quantità riscontrata ed in ogni caso la lotta è mirata, puntuale e non invasiva.

Infatti, sino a questo punto, non si è parlato di sostanze tossiche da impiegare, proprio perché la gestione degli infestanti non passa per il chimico fin quando non si ha una reale evidenza che non vi siano metodiche alternative.

La Gestione Integrata degli infestanti è infatti realizzata su una scelta di azioni che si basano sulla possibile applicazione di difese degli ambienti mediante strategie fisiche, come ad esempio l’impiego di reti alle finestre, sigillature dei cavidotti, eliminazione di materiali ammassati o abbandonati, opere che rendano gli ambienti non adatti alla riproduzione degli insetti. Il punto focale del disinfestatore è infatti l’azione del monitoraggio che attua mediante l’impiego di dispositivi specifici per singolo infestante considerato “pericoloso” o per gruppi di infestanti aventi caratteristiche simili (es. striscianti, coleotteri delle derrate, ecc.). Il monitoraggio è lo strumento strategico per conoscere sistematicamente ad ogni verifica le tipologie di animali “bersaglio” presenti o di cui sono reperibili tracce, identificazioni che può fare solo un esperto che dispone di conoscenze zoologiche ed etologiche specifiche, ma che sia anche capace di attuare una strategia di difesa dedicata in tempi rapidi, efficaci ed a basso impatto ambientale: in pratica il disinfestatore, che celebriamo nella giornata del 6 giugno ed in particolare i disinfestatori RID. 

Ma il monitoraggio oltre a fornire informazioni qualitative, fornisce anche informazioni quantitative, ovvero la consistenza dell’infestazione. Queste considerazioni sono molto sentite nell’ambito dell’igiene dei prodotti alimentari e nel settore sanitario, ovvero gli ambienti in cui l’assenza degli infestanti deve essere assoluta in ogni circostanza. I dispositivi adoperati per il monitoraggio, sono installati strategicamente in modo da creare degli anelli di controllo concentrici su cui stimare il rischio di avvicinamento alle aree sensibili con distanze predeterminate e sulle quali possono essere effettuate azioni di controllo che blocchino tempestivamente ogni ulteriore avvicinamento. Si sentirà discutere, in questi casi, di soglie di rischio, che analogamente a quanto si effettua per altre discipline in materia di sicurezza, sono sviluppate sulla base di matrici in cui la quantità degli infestanti è confrontata con la compromissione igienica che uno specifico ambiente può subire in presenza dei parassiti.

Si tratta di una materia complessa, in cui spesso chi ritiene di poter non avvalersi di esperti e si affida al fai da te o a persone poco qualificate, tende a generalizzare in stime documentali, che rischiano di far dedicare energie eccessive in contesti sicuri e magari poca attenzione in luoghi in cui il rischio igienico sanitario è elevato.

Per ogni rilevamento effettuato è infatti necessario prendere delle decisioni: l’analisi delle catture eseguite con un dispositivo installato per monitorare l’ambiente, comporta che se è stata raggiunta una soglia critica, dovranno essere attuate delle strategie di controllo dell’infestazione, stabilirne le modalità, i tempi di attuazione e l’estensione della disinfestazione, in modo da ripristinare le condizioni ottimali in tempi ragionevolmente brevi. E’ qui che la competenza del disinfestatore svolge un altro ruolo essenziale, in quanto deve saper selezionare la migliore modalità di contenimento dell’infestazione disponendo di metodi di lotta biologici, biotecnici, fisici sia in sostituzione dei prodotti chimici, sia come complementari. 

Nell’ambito della scelta dei prodotti chimici, non meno rilevante è la capacità di saper scegliere a parità di efficacia, i formulati meno dannosi per la salute degli operatori e degli utenti, che non contengano sostanze assorbibili da alimenti sfusi e che siano a basso impatto ambientale, soprattutto se impiegati in aree esterne e naturali. La conoscenza dei formulati ed i fenomeni di resistenza che possono provocare se sono reiterate più applicazioni, sono alla base delle competenze del disinfestatore professionista, che saprà modulare l’impiego dei principi attivi secondo un’alternanza ragionata, al fine di raggiungere sempre la massima efficacia.

Tutte le attività del monitoraggio e delle azioni che ne conseguono, nell’ambito della gestione integrata degli infestanti, rappresentano una raccolta di informazioni che nel tempo consentono di tracciare i fenomeni infestanti nel corso delle stagioni e nei singoli luoghi analizzati. Permettono inoltre di valutare il successo delle azioni eseguite, ma anche le criticità consentendo l’apporto delle modifiche necessarie per ottimizzare la strategia inizialmente attuata. 

Ciò comporta due conseguenze estremamente valide:

  1. Una migliore conoscenza del territorio da proteggere – nell’ambito di un’assistenza costante il disinfestatore fornirà un supporto efficace al gestore dell’immobile, in quanto saranno raccomandate migliorie strutturali che ridurranno i rischi, senza impiegare necessariamente sostanze chimiche.
  2. Impatto economico contenuto, in quanto le azioni di controllo degli infestanti non richiederanno più interventi programmati, talvolta eccessivi e poco efficaci, ma limitati alle sole rilevazioni di rischio definite dalle osservazioni eseguite nelle scadenze periodiche delle attività di monitoraggio.

In sostanza La gestione integrata degli infestanti è un’attività estremamente dinamica, in cui le molteplici competenze delle risorse RID sono messe al servizio di coloro che si affidano alla nostra realtà. 

Il nostro impegno è quello di proteggere i luoghi dove lavoriamo, viviamo e trascorriamo il tempo libero e per garantire l’igiene degli ambienti la preparazione dei nostri tecnici disinfestatori deve essere sempre al passo con le nuove tecnologie, normative e prodotti.

Il nostro sforzo è infatti incentrato sui principi della qualità e della formazione. Infatti tutte le aziende RID sono in possesso delle certificazione volontaria EN 16636 che garantisce la corretta applicazione della gestione integrata degli infestanti e la norma volontaria UNI EN ISO 9001 per la gestione ed il coordinamento di tutte le aziende che compongono la rete.

Rid dispone nel suo interno il Comitato Tecnico Scientifico che coordina e sviluppa lo studio delle nuove tecnologie, l’analisi delle nuove normative ed il confronto costante sui prodotti impiegati promuovendo una sostanziale partecipazione di tutti i tecnici. Ne deriva l’individuazione delle esigenze più attuali sula quale realizzare profili informativi con i quali dedicare la formazione continua di tutti i componenti aziendali e le comunicazioni utili a sostenere i committenti con aggiornamenti sempre all’avanguardia. Crediamo molto nella comunicazione e riteniamo che le conoscenze acquisite debbano essere condivise con chiunque si affidi a RID, per questo è in progetto, al termine del rischio pandemico, sperando che sia a breve, un programma di eventi in cui il disinfestatore RID si confronterà con i singoli settori merceologici rappresentati dalle nostre committenze, per informare, aggiornare e mantenere un contatto tecnico operativo con coloro che affrontano la gestione igienico sanitaria degli ambienti e condurci insieme ad un supporto sinergico e performante.

Il World Pest Day è una grande occasione per ribadire che la salute delle persone passa per le mani del disinfestatore; oggi più che mai è essenziale che le persone non preparate all’impiego di sostanze chimiche si affidino a professionisti qualificati, onde evitare di apportare ulteriori danni al nostro ambiente, in cui l’uso indiscriminato di sostanze pericolose sta inesorabilmente conducendo all’estinzione degli insetti utili e alla contaminazione dei suoli e delle falde acquifere. Ci si augura che quanto prima vi possa essere un’evoluzione in senso positivo di questo processo e che le competenze RID possano averne contribuito efficacemente alla loro limitazione.

Il Comitato Tecnico Scientifico RID

disinfestazione coronavirus

Coronavirus CoVid-19: il nostro punto di vista

E’ appena trascorsa poco meno di una settimana dall’allerta inerente i contagi da Covid-19 in Italia un virus appartenente all’ampia famiglia dei Coronaviridae che possono causare malattie da lievi a moderate, ovvero dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome). Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie.

Le informazioni che concorrono a delineare le modalità di difesa stanno prendendo forma man mano che si identificano i ceppi genetici del virus che mutano in continuazione, creando differenze già tra quelli isolati in Cina e quelli isolati in Italia.

Le strategie difensive prendono pertanto spunto dalla velocità di trasmissione del patogeno, dalla sua resistenza al di fuori dell’organismo ospite, dai tempi di manifestazione della patologia.

Fatta eccezione delle situazioni critiche che si registrano negli ambienti sanitari o dovunque siano segnalati molteplici casi di infezione, come nei noti comuni lombardi e veneti, le misure di igiene atte a prevenire i rischi di contaminazione, per quanto straordinarie, sono di fatto azioni comportamentali alle quali tutti dovremmo attenerci nella nostra vita quotidiana ed a cui tutte le attività produttive dovrebbero considerare nella valutazione dei rischi da contaminazione biologica così come previsto nel DLgs 81/2008 e s.m.i.

Il decalogo fornito dal Ministero della Salute ed assimilato da Regioni e Comuni, è molto chiaro in questo senso: l’attenzione è posta alla cura della persona ed all’igiene delle superfici, soprattutto dove possono crearsi assembramenti o frequentazioni continue. Va da se che in molti contesti come scuole, palestre, supermercati, teatri, cinema, ma anche luoghi di culto, ristoranti, bar, centri estetici, supermercati, alberghi, ecc. la cura ai processi di pulizia deve essere elevata ed associata ad attività di sanificazione e di disinfezione. La guida stilata dall’ European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) relativa alla pulizia ambientale da attuare negli ambienti non sanitari, fornisce un elenco di prodotti consigliati per la disinfezione delle superfici, che sebbene di uso comune, per la tipologia di applicazione richiede dispositivi di sicurezza tipicamente adoperati dai tecnici professionisti della disinfestazione. A dar forza a tali esigenze molti sindaci e presidenti delle regioni hanno diramato ordinanze e decreti con le quali si invita a prendere tutti i provvedimenti necessari a tutelare la salubrità degli ambienti, lasciando ai gestori delle attività la responsabilità di attuare le migliori strategie igienico-sanitarie a tutela della propria utenza.

Da qui nasce una straordinaria confusione, in quanto la valutazione del rischio biologico risulta talvolta stringato o sottovalutato e pertanto facilmente soggetto a contestazione e penalizzazione.

Sotto questo profilo RID dispone di esperti in tutto il territorio italiano in grado di supportare le necessità legate alla valutazione del rischio biologico e nell’esecuzione dei trattamenti di disinfezione ambientale, intesi come trattamento di tutte le superfici nel volume di un ambiente confinato: laddove gli assembramenti di persone rappresentino un evento possibile, l’obiettivo deve essere quello di ridurre l’apporto microbiologico che si sviluppa nel contesto quale luogo di trasmissione indiretta soprattutto per quegli organismi che riescono a rimanere attivi da poche ore a diversi giorni, come appunto si sospetta per il Covid-19.

RID ha sviluppato un protocollo di disinfezione ambientale certificabile con il quale garantire alle strutture con grandi utenze il contenimento dei rischi di contaminazione delle superfici.

Bibliografia a fondo pagina.

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    Bibliografia:

    • World Health Organization (WHO). Coronavirus disease (COVID-19) outbreak
    • Wu JT, Leung K, Leung GM. Nowcasting and forecasting the potential domestic and international spread of the 2019-nCoV outbreak originating in Wuhan, China: a modelling study. The Lancet. 2020
    • European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC). Guidelines for the use of non-pharmaceutical measures to delay and mitigate the impact of 2019-nCoV 2020
    • European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC). Health emergency preparedness for imported cases of high-consequence infectious diseases 2019
    • Ministero della salute
      Salute.gov.it -> Nuovo coronavirus -> Dettaglio Faq
    • Dpcm del 1 marzo 2020 “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. (20A01381) – (G.U. Serie Generale , n. 52 del 01 marzo 2020)
    • Circolare 5443-22/02/2020 del Ministero della Salute “COVID-2019, nuove indicazioni e chiarimenti”
    • Epicentro Il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica: COVID-19: contenimento e gestione dell’emergenza. L’impatto del Dpcm del 1 marzo sugli operatori sanitari.
      Epicentro.iss.it – > Corona virus -> Sars-Cov-2 DPCM 1-marzo-2020

    mosche

    Derattizzazione, disinsettazione e diserbatura

    E’ la parola che racchiude in se tutta una serie di interventi specifici che, nel nostro settore operativo, sono alla base delle attività quotidiane.
    La disinfestazione include la derattizzazione, la disinsettazione e la diserbatura, così come abbiamo titolato prendendo spunto dalla sua definizione data dalla Treccani .

    Raccogli in se quindi tutta una serie di interventi che hanno lo scopo di eliminare piccoli animali come ad esempio i topi, oppure quelli per far scomparire insetti infestanti o infine quelli per far scomparire vegetali invadenti, dannosi per una coltivazione o per una qualsiasi area verde. Da un campo giochi, un giardino condominiale ad un campo di calcio.

    Ma vediamo nella disinfestazione gli interventi dei quali ci occupiamo principalmente come azienda. Della derattizzazione abbiamo ampiamente scritto, e l’ultimo articolo che è proprio di qualche giorno fa, descrive in maniera chiara e succinta il tipo di intervento che i nostri operatori mettono in atto. Potete andare a leggerlo cliccando su questo link . A seguire, parlando di disinsettazione, parola difficile da scrivere così come da pronunciare, abbiamo scritto anche di come eliminare le mosche (che potete trovare a questo link ) e cioè della demuscazione.

    La disinfestazione la madre della derattizzazione, della disinsettazione e della diserbatura.

    link: La disinfestazione la madre della derattizzazione della-disinsettazione e della diserbatura

    rodenticida

    Rodenticidi, la classificazione in vigore dal 2018

    Da Marzo 2018 è entrato in vigore il Regolamento (UE) 2016/1179 (IX ATP del Regolamento CLP) che riclassifica i principi attivi anticoagulanti con conseguenti limitazioni all’uso dei rodenticidi in base alle categorie di utilizzatori.

    CATEGORIE DI UTILIZZATORI
    Con lo scopo di ridurre il rischio umano e ambientale, sono state definite 3 categorie:
    General Public: non-professionale, occasionale.
    Usa in modo sporadico i rodenticidi in ambito privato, reperisce le informazioni sull’uso da opuscoli ed etichette, non ha una specifica formazione.
    Professional: professionale.
    Utilizza i rodenticidi con regolarità nella propria attività professionale (ad es. agricoltori; negozianti; operatori in ambito zootecnico; addetti alla preparazione, imballaggio, stoccaggio, distribuzione e vendita di alimenti). Ha acquisito maggiori conoscenze e competenze rispetto al General Public. In alcuni casi il Professional ha ricevuto una formazione specifica.
    Trained Professional: professionista formato.
    Utilizza i rodenticidi per le proprie attività giornaliere e ha specifiche competenze acquisite grazie a corsi di formazione e addestramento o processi di certificazione. Attraverso questo percorso formativo, unendo conoscenza e pratica, ha raggiunto la consapevolezza necessaria per valutare il rischio legato all’impiego dei rodenticidi, adotta le misure di mitigazione suggerite e attiva le pratiche di lntegrated Pest Management (IPM) prima di arrivare all’uso di un rodenticida per il controllo delle infestazioni.

    PRODOTTI e CATEGORIE:
    La divisione è collegata alla concentrazione di 30 ppm, pari a 0,003% di sostanza attiva anticoagulante.
    Gli utilizzatori General Public possono acquistare e utilizzare solo prodotti con concentrazione inferiore a 30 ppm (< 0,003%), in confezioni fino a 150 g per esca in grano/pellet/pasta fresca e in confezioni fino a 300 g per esca in blocco paraffinato. Gli utilizzatori Professional e Trained Professional possono acquistare e utilizzare anche prodotti con concentrazione pari o superiore a 30 ppm (≥ 0,003%), in confezioni da almeno 1,5 kg. Pittogrammi e frasi di pericolo (Frasi-H): Tutti i rodenticidi contenenti sostanza attiva anticoagulante hanno una nuova classificazione: ≥ 30 ppm (≥ 0,003%) = tossici per la riproduzione: H360D – “Può nuocere al feto” con l’inserimento in etichetta del pittogramma GHS08. Sono anche presenti le seguenti indicazioni di pericolo: > rodenticidi con Bromadiolone: H372 – “Provoca danni agli organi (sangue) in caso di esposizione prolungata o ripetuta”;
    > rodenticidi con Brodifacoum o Difenacoum: H373 – “Può provocare danni agli organi (sangue) in caso di esposizione prolungata o ripetuta”.
    < 30 ppm (< 0,003%) hanno in etichetta il pittogramma GHS08 e la frase di pericolo H373 – “Può provocare danni agli organi (sangue) in caso di esposizione prolungata o ripetuta”.

    In accordo con l’Art. 19 del Regolamento (UE) 528/2012, concernente l’immissione sul mercato e l’uso dei biocidi, i prodotti classificati H360D possono essere utilizzati solo da Professional e Trained Professional.

    NOTE INFORMATIVE:
    Tutti i prodotti rodenticidi immessi sul mercato devono essere etichettati secondo la nuova classificazione.
    Non è previsto un periodo di smaltimento.
    E’ previsto un periodo di 6 mesi (fino al 31 agosto 2018) per utilizzare i prodotti acquistati prima del 1 marzo con le vecchie etichette.

    Il pittogramma GHS08 è presente solo sulle nuove etichette.
    1 marzo 2018 – 31 agosto 2018
    Si possono utilizzare prodotti non riclassificati.
    Si possono vendere solo prodotti riclassificati.
    Dal 1 settembre 2018
    Si possono vendere e utilizzare solo prodotti riclassificati.

    link: https://www.hygene.it/news/item/47-rodenticidi,-la-classificazione-in-vigore-dal-2018.html

    zika illustrazione

    Virus Zika: nato il primo bambino affetto da microcefalia in Europa

    In Spagna nasce il primo bambino con la microcefalia in seguito al contagio del virus Zika riscontrato nella madre durante la gravidanza.

    Il primo caso in Europa di un bambino con microcefalia dovuto al virus Zika. Durante il corso di questi mesi sono state decine i casi di persone che hanno contratto il virus in Europa in seguito a viaggi nei paesi maggiormente colpiti ma questo è il primo caso di nascita con questo tipo di patologia.

    Il virus Zika era stato riscontrato alla donna a maggio, ma lei aveva comunque deciso di tenere il bambino nonostante il rischio che nascesse malato.
    Sono centinaia i casi di relazione tra il virus Zika e la nascita di bambini affetti da microcefalia.
    In Spagna sono stati segnalati 190 casi di infezione, 189 dei quali in seguito a un viaggio e uno trasmesso sessualmente.
    La donna ha scoperto di essere malata a 20 settimane di gravidanza in seguito ad un viaggio in America Latina.

    link: https://www.nuovaprima.com/news-24-Virus-Zika-nato-il-primo-bambino-affetto-da-microcefalia-in-Europa.html

    pesciolino

    Pesciolini d’argento – Sgraditi ospiti

    I pesciolini d’argento (Lepisma saccharina) sono assolutamente innocui per l’uomo, ma la loro presenza in casa è tutt’altro che gradita. Hanno la forma di piccoli vermetti argentei dotati di zampette e antenne, molto ghiotti di amidi.
    Sono sinantropici, nel senso che vivono nelle abitazioni umane, e lucifughi: detestano la luce. Si nutrono però di tutto ciò che contiene amidi, appunto, e per questo motivo mangiano letteralmente la carta da parati, la colla che tiene insieme le pagine di un libro che non apriamo da un bel po’, persino i tessuti di cui sono fatte le nostre magliette e t-shirt.

    Come eliminare i pesciolini d’argento
    La prima arma contro l’infestazione da pesciolini d’argento sta nell’igiene della propria abitazione. Più pulita è la casa, minori sono le probabilità di proliferazione di questi sgraditi ospiti. Va detto, però, che questi antipatici vermetti sono attratti da ambienti umidi. Contrastare l’umidità, garantire il più possibile un efficace ricambio d’aria in ogni stanza è un’altra forma di difesa dalle loro insopportabili invasioni.
    Tra i repellenti naturali di queste creature c’è l’alloro, ma anche altre sostanze come la lavanda, la citronella o il gingko biloba. Basta procurarsi qualche goccia di questi oli essenziali ed applicarle sulle zone dove vengono visti con maggior frequenza, anche all’interno di cassetti, mobili o in libreria. L‘effetto di questi rimedi naturali non dura in eterno. Trascorso un determinato periodo, alcuni mesi al massimo, si dovrà sostituire foglie, infiorescenze e gocce d’olio con altre più fresche.
    Ugualmente efficaci sono le soluzioni che prevedono di stanarli per poi disfarsene, delle vere e proprie trappole per pesciolini d’argento. Non bisogna far altro che preparare delle esche per attirare il maggior numero possibile di questi insetti. Per esempio una trappola a base di patata grattugiata. Basta procurarsi una patata di grosse dimensioni e scavare con la grattugia l’interno in modo da creare una concavità naturale. Lasciare la patata in prossimità della loro tana per tutta la notte e, al mattino, si potrà notare che al suo interno sarà piena zeppa di esemplari.

    link: Pesciolini d’argento sgraditi ospiti

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    Preoccupazione a Udine per i due casi di “Febbre del Nilo”

    Il mancato intervento preventivo di disinfestazione ha portato una vera e propria invasione di zanzare. A peggiorare la situazione ecco i primi due contagi da “West Nile”, dopo i 5 decessi e i 105 casi riscontrati nel vicino Veneto.

    Negli anni scorsi a Udine si sono sempre svolte delle disinfestazioni per ridurre la presenza della zanzare in città: venivano eliminate le larve dai tombini e gli insetti adulti dai cimiteri e dai parchi pubblici. Quest’anno invece non è stato effettuato nessuno intervento preventivo per evitare la prolificazione di questi fastidiosi insetti.A peggiorare la situazione si è aggiunta la preoccupazione per i primi due contagi da West Nile segnalati in città dopo i 5 decessi e i 105 casi riscontrati nel vicino Veneto. Gli esperti per fortuna sono unanimi nel ritenere limitato il rischio di epidemia: il virus trasmesso dalla zanzara Culex Pipiens ha conseguenze limitate, è asintomatico nell’80% dei casi e solo in meno dell’1% è capace di evolvere nella forma neuroinvasiva. In più colpisce generalmente persone in età molto avanzata che presentano condizioni cliniche pregresse gravi.

    Intervenire a questo punto dell’estate è certamente meno efficace, ma comunque sarebbe utile quantomeno per limitare i danni, ovvero almeno a bloccare la riproduzione degli insetti. E dunque una serie di oèpere di disinfestazione sarebbe auspicabile in tutto il territorio comunale.

    Link: Febbre del Nilo a Udine

    frutta con logo rid

    La normativa del settore alimentare

    Il settore alimentare in Italia è regolamentato da leggi e regolamenti che possono essere raggruppati in tre grandi categorie ovvero legislazione europea, legislazione nazionale, legislazione regionale ed infine le varie circolari che vengono emesse.

    Per far ordine in questa grande complessità si può affermare che i principali riferimenti legislativi che governano il settore agroalimentare sono riconducibili al cosi detto ”pacchetto igiene” di cui ricordiamo i Regolamenti (CE) 852, 853, 854, 882/2004, e Direttiva 2002/99.

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